Da molti anni e in vari ambienti scientifici si ragiona sulla relazione tra occlusione dentaleed efficienza atletica.
Il miglioramento dell’allineamento tra i denti della mascella e quelli della mandibola produce benefici evidenti nella performance sportiva.
Le malocclusioni, infatti, soprattutto quelle non corrette in età giovane, influenzano negativamente la postura a livello del cranio, del collo e di conseguenza anche la capacità respiratoria e il bilanciamento del corpo che durante l’attività sportiva è influenzato anche da fattori contingenti come fatica muscolare, instabilità del terreno e obiettivi agonistici.
Dopo uno Studio dei Disturbi dell’Articolazione Temporo-Mandibolare durante una visita specializzata di un gnatologo, come la dott.ssa Azzini a Trento, talvolta si consiglia l’utilizzo del bite poiché agendo sulla catena testa-denti-piedi riequilibra la postura e permette di avere un migliore bilanciamento, prevenendo inoltre da microtraumi dentali e contratture muscolari durante l’esercizio fisico e favorendo la concentrazione e la resistenza fisica al dolore e migliorando la capacità respiratoria.
Sicuramente questa pratica considerata da pochi e sottovalutata da molti potrebbe portare dei vantaggi tangibili nella pratica agonistica e creare un reale vantaggio in termini di prestazioni rispetto ai concorrenti.
Un beneficio non da poco per chi dedica tempo e passione alla pratica dello sport.
Se pensi di avere la necessità di una visita di controllo, puoi fissare un appuntamento presso lo studio Azzini a Trento cliccando il pulsante qui in basso:
Il bite (a volte erroneamente scritto byte) è una placca occlusale a forma di mascherina in resina acrilica trasparente e che va a posizionarsi tra le due arcate dentali. Le sue funzioni principali sono quelle di risolvere i problemi di digrignamento dei denti o bruxismo o all’apparato masticatorio, alla dislocazione mandibolare o alla malocclusione dentale.
Numerosissime volte capita che un paziente che si rivolge a me per dolori o tensioni al distretto masticatorio, cervicale o vertebrale, alla mia proposta di utilizzare per la terapia un bite, mi risponda sconsolato:
“ …..Ma dottoressa è già il terzo bite che faccio , ma oltre a
spendere cifre notevoli, non ho mai trovato alcun beneficio!”
Capita spessissimo che gli stessi pazienti arrivino al consulto con tre scatolette di bite, che mettono indistintamente nel cassetto o ancor peggio, usano indistintamente i diversi bite in relazione ai diversi giorni della settimana…
Che funzione ha il bite?
non far chiudere i denti
creare armonia fra i punti di contatto dei denti
aumentare la dimensione verticale
per generare un effetto placebo
nella realtà il byte cambia la posizione della mandibola
Perché un bite funziona e un altro no?
Ci sono bite morbidi o rigidi, superiori o inferiori , piatti o con guide mentre gli effetti terapeutici che si possono ottenere sono:
Verticalizzazione
Decontrazione
Stabilizzazione
Decompressione
Distrazione
Protezione notturna
Deprogrammazione
Riposizionamento
ma vediamo di uscire da questo labirinto dei concetti.
Perché un bite funzioni deve rispondere a 3 prerogative fondamentali : 1) è necessario fare la diagnosi del problema dell’articolazione temporo mandibolare 2) è necessario fare un corretta valutazione dei dati della relazione dei denti mediante l’utilizzo di strumenti come l’arco facciale e la cera di regolazione propriocettiva (non può bastare la semplice presa delle impronte!). 3) è necessario fare un analisi posturale per valutare lo stato del disordine della postura e del danno recettoriale sia degli occhi che dei piedi.
Se una di queste variabili non viene considerata l’ottimizzazione dell’azione terapeutica del bite non può avvenire.
Ci sono quindi tanti tipi di bite a seconda del problema che incontriamo e che molto spesso si unisce anche ad un disturbo della postura che deve essere riconosciuto e trattato. In generale è più utile metterli nell’arcata inferiore perché consentono maggiore libertà alla mandibola e possono essere indossati tutto il giorno ad eccezione dei pasti.
Quindi cosa significa costruire un bite?
Significa fare una diagnosi della situazione in cui si trova l’articolazione e valutare se la posizione terapeutica che devo utilizzare per il riposizionamento della articolazione è consentita dalla muscolatura cervicale!
Ebbene sì!!!
Il riposizionamento mandibolare è facilitato se il collo presenta mobilità e flessibilità della muscolatura in modo che la nuova posizione non trovi né ostacoli né resistenze.
Analisi della situazione posturale
La mandibola si può muovere liberamente se la muscolatura del collo e della testa, consentono un buon controllo della sua mobilità. Esiste infatti una muscolatura autonoma posturale della mandibola che dipende dalla muscolatura masticatoria e che mantiene la buona posizione dell’articolazione.
Dopo aver corretto il sistema posturale, che conserva la memoria dell’errore degli occhi e dei movimenti, potremo più facilmente inserire il nostro bite in bocca.
Il concetto da mantenere chiaro per valutare l’uso del bite
La testa poggia sulla cervicale e si articola con la mandibola che si muove sui binari dei denti.
Per creare armonizzazione dobbiamo quindi considerare che la valutazione del nostro esame deve includere:
la valutazione della posizione della testa
la valutazione della posizione del collo
la valutazione della posizione dell articolazione temporo-mandibolare
la valutazione della posizione dei denti
Tutti questi sono i motivi per cui non tutti i bite sono uguali e alcuni funzionano e altri meno.
Se pensi di avere la necessità di una visita di controllo, puoi fissare un appuntamento presso il mio studio cliccando il pulsante qui in basso: